Come recuperare un credito dalla PA
Purtroppo in Italia le procedure di pagamento delle Pubbliche Amministrazioni sono estremamente lunghe e complesse.
Dal punto di vista teorico la normativa imporrebbe a tutte le P.A. di pagare entro trenta giorni dalla ricezione delle fatture da parte del fornitore.
Regime differente è previsto per gli enti del servizio sanitario nazionale che dovrebbero effettuare i pagamenti entro 60 giorni.
Questa è la teoria, nella pratica gli enti pubblici non pagano neanche quando ricevono la notifica di un decreto ingiuntivo.
Molti enti pubblici non pagano in quanto a loro volta non riescono a risquotere molti tributi e sonocostretti ad intraprendere procedure di recupero crediti avverso i contribuenti.
Questa inerzia costringe molte imprese a intraprendere procedure di recupero crediti nei confronti degli enti pubblici.
Il mancato pagamento ha effetti particolarmente gravi per le finanza pubbliche.
Inutile dire che l’avvio di una procedura di recupero crediti, soprattutto se giudiziale, comporta un aggravio di costi per la pubblica amministrazione.
Nello specifico l’ente pubblico dovrà rimborsare al creditore le spese legali e le tasse del giudizio (contributo unificato) anticipati.
Inoltre, il ritardo nei pagamenti comporta il maturare di interessi moratori il cui tasso attualmente è particolarmente elevato.
Differenze con il recupero crediti verso i privati
Il recupero crediti nei confronti di un ente pubblico è più lungo e più complesso di quello ordinario previsto nei confronti dei privati.
In primo luogo deve segnalarsi la totale inutilità delle procedure di recupero stragiudiziale.
Gli enti pubblici per pagare necessitano di atti amministrativi e difficilmente un sollecito di pagamento oppure un tentativo di recupero crediti telefonico riescono a sbloccare la situazione.
Per tale ragione, le strategie di gestione dei crediti aziendali quando si tratta di recuperare denaro da un ente pubblico sono notevolmente differenti.
Con riferimento alla prova documentale richiesta dal Giudice per l’emissione del decreto ingiuntivo si segnala che molto spesso l’estratto autentico delle scritture contabili non è sufficiente in quanto il Giudice richiede un contratto e una delibera di impegno.
Si segnala inoltre che difficilmente un giudice concederà un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo avverso una pubblica amministrazione.
Anche i tempi della procedura sono più lunghi.
Tra la data di notifica del titolo esecutivo e quella di notifica del precetto devono trascorrere 120 giorni prima del decorso dei quali non è possibile intraprendere una procedura di pignoramento.
Anche il pignoramento nei confronti di un ente pubblico presenta diverse complicazioni.
In particolare, quando si effettua una procedura di pignoramento presso terzi il creditore è obbligato a pignorare la tesoreria dell’ente pubblico.
In relazione ai pignoramenti immobiliari o mobiliari invece deve segnalarsi che nella maggior parte dei casi i beni delle pubbliche amministrazioni sono assoggettati a vario titolo impignorabili.
Ulteriore limite al recupero crediti nei confronti della PA è l’impossibilità di avviare procedure concorsuali e richiedere il fallimento dell’ente che non paga.
Nel caso di insolvenza di un ente pubblico infatti non si fa ricorso al fallimento ma alla procedura di dissesto.
L’Avvocato Luca Pompei è il CEO di Rescos SPA, uno studio di avvocati specializzato nel recupero crediti. La filosofia di Rescos è quella di offrire un servizio di recupero crediti completamente gratuito per il creditore, senza alcun costo aggiuntivo. Non ci sono spese di apertura pratica, nessuna percentuale sul credito recuperato e nessun anticipo richiesto.
Laureato con lode presso l’Università di Roma La Sapienza, si è immediatamente orientato verso la professione forense dopo il percorso universitario. Abilitato all’esercizio della professione forense all’età di 26 anni, l’Avv. Luca Pompei offre consulenza legale in vari ambiti del diritto civile e commerciale.
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