Il
decreto ingiuntivo esecutivo è il primo passo per qualsiasi azione di
recupero crediti.
Essere in possesso di un decreto ingiuntivo infatti è il presupposto per poter effettuare qualunque genere di pignoramento.
Decreto ingiuntivo esecutivo: quanto costa
La nostra società è specializzata nel
recupero crediti giudiziale nei conforti di aziende, privati e pubbliche amministrazioni.
Per chi decide di affidarsi a noi l’azione di
recupero crediti è totalmente gratuita.
Il cliente non dovrà pagare nessun costo per l’avvio dell’azione di
recupero crediti e nessun compenso percentuale al momento dell’avvenuto recupero delle somme.
La nostra società si fa carico del pagamento del
contributo unificato e delle spese di
pignoramento.
Chi paga i costi del
servizio di recupero crediti?
Facile, il debitore moroso.
Come si ottiene?
Il
decreto ingiuntivo esecutivo è lo strumento giuridico per eccellenza previsto dall’ordinamento giuridico italiano per il
recupero giudiziale dei crediti.
Qualora uno dei debitori si trovi in uno stato diverso rispetto a quello in cui si trova il Giudice che emette il decreto ingiuntivo il creditore potrà richiedere un
decreto ingiuntivo europeo.
Per richiedere l’emissione del decreto è necessario pagare le
tasse del giudizio ovvero il
contributo unificato e la marca di iscrizione a ruolo.
Il decreto ingiuntivo consiste in un ordine di pagamento immediato emesso dal
Giudice nei confronti del debitore di una somma certa, liquida ed esigibile.
Tale ordine di pagamento riguarda la sorte capitale, le spese legali e gli
interessi moratori.
Tale ordine del Giudice deve essere notificato al debitore e cura e spese del creditore, in assenza di notifica il decreto rimane privo di qualunque efficacia.
Dopo la
notifica del decreto ingiuntivo il termine di
prescrizione del credito, quantunque fosse originariamente più breve, diventa di dieci anni.
Requisiti per l’esecutorietà
I Giudici concedono l’immediata esecutività in presenza di un assegno, di una cambiale oppure, nel caso che il credito sia costituito da
stipendi non pagati, delle buste paga emesse dal datore di lavoro.
La provvisoria esecutività viene concessa discrezionalmente nel caso vi sia un documento firmato dal debitore (documento di trasporto firmato oppure promessa di pagamento firmata).
Difficilmente un Giudice concede un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo sulla base delle risultanze delle sole scritture contabili del creditore.
Altra fattispecie in cui il decreto ingiuntivo è provvisoriamente esecutivo è in caso di recupero crediti per
canoni condominiali non pagati.
Ulteriore ipotesi di provvisoria esecutività si ha nelle procedura di
sfratto per morosità.
Al momento della convalida dello
sfratto per morosità infatti il Giudice, se l’intimante ne fa richiesta, emette anche un decreto esecutivo.
In questo modo il proprietario potrà procedere al
recupero crediti in relazione ai canoni di locazione non pagati.
Effetti dell’esecutorietà
Nel decreto ingiuntivo esecutivo il debitore, oltre a dover pagare immediatamente il capitale, dovrà corrispondere al creditore anche le spese legali liquidate dal Giudice.
Il decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo consente al debitore di procedere immediatamente al
pignoramento dei beni del debitore.
Il creditore può procedere a sua scelta con un
pignoramento immobiliare, mobiliare oppure
presso terzi.
In questo caso, pertanto, non bisogna attendere il decorso dei quaranta giorni concessi al debitore per proporre opposizione.
Il
decreto esecutivo è caratterizzato dalla presenza della formula esecutiva che è il presupposto affinché l’
ufficiale giudiziario possa procedere al
pignoramento dei beni del debitore.
Il decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo normalmente si notifica congiuntamente all’
atto di precetto, in modo che trascorsi 10 giorni dalla notifica si può procedere con il pignoramento.
La notifica di un decreto ingiuntivo è un passaggio fondamentale per presentare un’istanza di
fallimento nei conforti del debitore moroso.