La Riforma Cartabia, approvata di recente, ha introdotto significative modifiche all’atto di precetto, influenzando profondamente il panorama legale italiano.
Queste nuove disposizioni hanno scatenato un dibattito intenso e hanno suscitato l’interesse non solo degli operatori del settore legale, ma anche degli imprenditori e dei cittadini interessati alla giustizia civile. In questo articolo, esamineremo le principali novità introdotte dalla riforma e i loro potenziali impatti sul sistema giudiziario italiano.
Cos’è l’atto di precetto e cosa deve contenere
Disciplinato dall’art. 480 del Codice di Procedura Civile: “Il precetto consiste nell’intimazione di adempiere l’obbligo risultante dal titolo esecutivo entro un termine non minore di dieci giorni, salva l’autorizzazione di cui all’articolo 482, con l’avvertimento che, in mancanza, si procederà a esecuzione forzata”.
Tramite l’atto di precetto dunque il creditore fornisce un’ultima intimazione al pagamento, questa fase è preliminare all’esecuzione forzata. Pena nullità dell’atto, questo deve contenere:
- Data di notificazione del titolo esecutivo
- indicazione delle parti
- trascrizione del titolo esecutivo
- avvertimento dell’imminente esecuzione forzata in caso di mancato adempimento
Maggiori Garanzie per il Debitore
Una delle principali modifiche apportate dalla Riforma Cartabia riguarda le garanzie offerte al debitore nell’ambito dell’atto di precetto.
Ora, prima di procedere con il pignoramento dei beni, il creditore deve notificare un avviso di precetto al debitore, fornendogli la possibilità di opporsi entro un determinato termine. Il creditore deve quindi attendere 10 giorni prima di poter dare inizio alla fase esecutiva. Trascorso questo termine ha 90 giorni di tempo per notificarla e avviarla. Questo nuovo requisito mira a garantire una maggiore tutela dei diritti del debitore e a favorire la risoluzione amichevole delle controversie.
Con la Riforma Cartabia vi può essere una sospensione del termine dei 90 giorni qualora il creditore presenti un’istanza 492 bis c.p.c. per la ricerca telematica dei beni da pignorare. Tale sospensione perdura fin quando l’ufficiale giudiziario non conclude la ricerca, qualunque sia l’esito.
L’Avvocato Luca Pompei è il CEO di Rescos SPA, uno studio di avvocati specializzato nel recupero crediti. La filosofia di Rescos è quella di offrire un servizio di recupero crediti completamente gratuito per il creditore, senza alcun costo aggiuntivo. Non ci sono spese di apertura pratica, nessuna percentuale sul credito recuperato e nessun anticipo richiesto.
Laureato con lode presso l’Università di Roma La Sapienza, si è immediatamente orientato verso la professione forense dopo il percorso universitario. Abilitato all’esercizio della professione forense all’età di 26 anni, l’Avv. Luca Pompei offre consulenza legale in vari ambiti del diritto civile e commerciale.
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