Quando il credito resta fermo a lungo, la domanda non è “se” ma “come” puoi ancora incassare. Il nodo è capire subito se il diritto è prescritto o se è stato interrotto correttamente: da qui dipende tutta la strategia di recupero crediti dopo anni.
Capita più spesso di quanto pensi: un cliente non paga, passano i mesi, poi gli anni, e il credito resta lì. In questi casi la domanda giusta non è “posso ancora recuperare?”, ma “a che condizioni posso recuperare?”. La prima variabile è il tempo (prescrizione), la seconda è ciò che è stato fatto nel frattempo (atti interruttivi, come diffide serie o iniziative giudiziali).
Se il credito è prescritto, il recupero non è più possibile; se invece è stato interrotto correttamente — o se nel frattempo hai ottenuto un titolo (ad esempio un decreto ingiuntivo) — il gioco è riaperto anche dopo anni. A quel punto si valuta la capienza attuale del debitore (flussi, immobili, rapporti presso terzi) e si progetta la strada più corta verso l’incasso.
Due binari, un obiettivo
Nel recupero crediti dopo anni si lavora su due piani che possono correre in parallelo.
- Stragiudiziale: solleciti puntuali, proposte di rientro realistiche, eventuali saldo e stralcio con garanzie (cambiali, fideiussioni, pegni). È rapida e poco invasiva; non obbliga nessuno, ma sblocca molte situazioni “incancrenite”.
- Giudiziale/forzoso: quando gli inviti cadono nel vuoto, si passa a ciò che obbliga davvero: titolo esecutivo, atto di precetto, pignoramento (presso terzi, mobiliare o immobiliare). Qui contano documenti in ordine, tempistiche e forme rispettate.
Quando conviene muoversi, anche tardi
Se i solleciti cadono nel vuoto, i recapiti cambiano o intravedi una “fuga dei beni”, è il momento di agire. Valuta se esistono flussi aggredibili o immobili capienti: anche dopo anni, con i presupposti giusti, il recupero può rimettersi in moto.
- Se alle PEC non risponde più nessuno e i recapiti cambiano di continuo.
- Se emergono segnali di fuga dei beni o “svuotamento” dei conti.
- Se sai (o puoi scoprire) che esistono flussi aggredibili: stipendi, pensioni, giacenze, crediti verso terzi, immobili.
- Se sei in tempo per ottenere un titolo che “riapre” la partita anche dopo anni.
Cosa serve davvero (documenti e check preliminari)
Tieniti stretto tutto ciò che prova il credito e il suo percorso: contratto, ordini, DDT, fatture, estratti conto, scambi e-mail/PEC, oltre a una cronologia dei solleciti. A corredo, prepara i conteggi aggiornati (capitale, interessi, spese). Prima di partire, due check veloci: prescrizione/interruzioni e capienza del debitore. Senza questi, si rischia di spendere tempo e denaro senza ritorno.
Procedura, spiegata semplice (e utile “dopo anni”)
Il percorso è lineare: si parte dal titolo, si passa al precetto, si fa la ricerca beni e si sceglie il pignoramento più adatto, fino all’incasso. Ogni passaggio serve a ridurre tempi morti e incertezze tipiche dei crediti “vecchi”.
1 – Titolo esecutivo: ce l’hai o va ottenuto?
Se il titolo esiste già (decreto ingiuntivo, sentenza, cambiale, assegno, lodo reso esecutivo), bene: sei a metà dell’opera. Se manca, di solito si richiede un decreto ingiuntivo su base documentale. Quando il decreto è non opposto o provvisoriamente esecutivo, puoi passare al passo successivo senza attendere l’esito del giudizio.
2 – Atto di precetto: l’ultimo invito (serio) a pagare
È l’intimazione formale con i conteggi nel dettaglio. Ha validità limitata: notificato il precetto, non puoi lasciare passare troppo tempo prima di iniziare l’esecuzione, altrimenti va rinnovato. Qui precisione e calendario contano più di tutto.
3 – Ricerca dei beni (art. 492-bis c.p.c.)
È la “radiografia” patrimoniale tramite l’ufficiale giudiziario: conti correnti, veicoli, immobili, rapporti utili. Dopo anni, questo passaggio evita mosse alla cieca e ti indica dove pignorare con il miglior rapporto tempi/risultato.
4 – Scegliere il pignoramento giusto
- Presso terzi (datore di lavoro, INPS, banche, clienti del debitore): spesso è la corsia veloce.
- Mobiliare: ha senso se i beni sono facilmente liquidabili.
- Immobiliare: per crediti rilevanti e immobili capienti, con tempi più lunghi ma chance concrete di soddisfazione.
5 – Incasso: assegnazione o vendita e riparto
Con il pignoramento presso terzi arrivano flussi periodici; con il mobiliare/immobiliare si va verso vendita e riparto del ricavato. Entrano in gioco figure come custode e delegato alla vendita.
6 – Eventuali opposizioni
Il debitore può opporsi all’esecuzione o agli atti. La miglior difesa è un fascicolo pulito: prove ordinate, notifiche corrette, conteggi puntuali, tracciabilità totale.
Limiti e tutele: cosa si può aggredire e come
La legge tutela una quota di stipendio/pensione e prevede un minimo impignorabile sulle pensioni; anche i conti dove transitano queste somme hanno regole particolari. Restano impignorabili i beni essenziali, gli strumenti di lavoro (entro limiti), alcune prestazioni assistenziali. Non è un freno: è una bussola per scegliere la forma esecutiva più efficace e, se serve, per proporre accordi intelligenti.
Costi, tempi e probabilità: come valutare il ROI
Ogni azione va pesata: importo, tempi, costi vivi e capienza reale del debitore. Se il rientro sarebbe lento o incerto, meglio puntare su accordi mirati (saldo e stralcio, piani garantiti) piuttosto che forzare senza prospettiva.
- Pignoramento presso terzi: costi vivi contenuti, tempi tendenzialmente rapidi, incasso continuativo (ma diluito e soggetto a quote).
- Mobiliare: iter snello, utile se i beni “valgono” e sono facili da liquidare.
- Immobiliare: più attività e più tempo, ma capienza potenzialmente maggiore.
Regola d’oro: prima di iscrivere a ruolo, metti a confronto importo, tempi, capienza. Se il rientro sarebbe troppo lento o incerto, meglio una negoziazione seria (saldo e stralcio, piani garantiti).
Come massimizzare l’esito, in pratica
Funziona un approccio fermo ma rispettoso: stragiudiziale seria, atti fatti bene e bersaglio giusto (datore di lavoro, banca, clienti del debitore). Ordine e tempismo sono il vero moltiplicatore del recupero crediti dopo anni.
- Stragiudiziale fatta bene: tono fermo ma rispettoso, proposte realistiche, garanzie concrete.
- Precisione chirurgica sugli atti: diffide idonee (non generiche), precetto puntuale, termini rispettati.
- Bersaglio giusto: se conosci banca o datore di lavoro, il presso terzi è spesso la scelta più efficiente.
- Monitoraggio: se oggi il debitore è “leggero”, tienilo d’occhio; domani potrebbe tornare capiente.
Chi siamo — Recupero Crediti Facile, divisione recupero crediti di Rescos S.p.A.
Siamo Rescos Spa una delle pochissime società tra avvocati in Italia focalizzata sul recupero crediti: lavoriamo in autonomia, senza legali esterni, con l’expertise dei nostri 87 professionisti specializzati nel recupero crediti e presenti su tutto il territorio nazionale.
Zero anticipo, zero commissioni: anticipiamo noi spese legali e imposte giudiziarie. Il nostro compenso è solo a risultato: se non recuperiamo, non paghi. Questo ci spinge a scegliere la via più efficace e a lavorare con massima dedizione.
Modello trasparente: dove la normativa e la capienza del debitore lo consentono, facciamo gravare su chi non paga le spese recuperabili e i compensi ammessi. Se servono anticipi o ci sono costi vivi inevitabili, li indichiamo prima, senza promesse irrealistiche.
Valutazione gratuita del caso: inviaci la documentazione essenziale e riceverai una stima chiara di tempi, costi e probabilità di recupero (stragiudiziale o forzoso).
L’Avvocato Luca Pompei è il CEO di Rescos SPA, uno studio di avvocati specializzato nel recupero crediti. La filosofia di Rescos è quella di offrire un servizio di recupero crediti completamente gratuito per il creditore, senza alcun costo aggiuntivo. Non ci sono spese di apertura pratica, nessuna percentuale sul credito recuperato e nessun anticipo richiesto.
Laureato con lode presso l’Università di Roma La Sapienza, si è immediatamente orientato verso la professione forense dopo il percorso universitario. Abilitato all’esercizio della professione forense all’età di 26 anni, l’Avv. Luca Pompei offre consulenza legale in vari ambiti del diritto civile e commerciale.
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